Per chi ha apprezzato “La libreria dei gatti neri”, il primo cosy-crime di Pulixi, apprezzerà anche questa nuova avventura. Se i gatti potessero parlare è un giallo dalle sfumature classiche alla Agatha Christie e Conan Doyle ma con l’umorismo tipico dell’autore. Uno scrittore, tra i miei preferiti del genere, che avvolge il lettore in un intreccio unico e irresistibile. E dato che il giallo coinvolge un libraio investigatore, un circolo di lettori, uno scrittore, un ghost-whriter, un editore, insomma tutto il mondo editoriale, come potevo non apprezzarlo?
Ambientato durante una crociera nel suggestivo mare della Sardegna, il romanzo richiama il leggendario Assassinio sul Nilo portando il lettore in una cornice moderna e incantevole dove si respirano mistero e fascino. Il libraio Marzio Montecristo, burbero ma dotato di grande sensibilità e principi solidi, guida un cast di personaggi indimenticabili, pieni di segreti e contraddizioni che rispecchiano la società odierna in modo verosimile e spietato. E infine ritroviamo anche i gatti Miss Marple e Poirot che hanno reso famosa la libreria di Marzio. Apparentemente muti, ma allo stesso tempo inquietanti e enigmatici, si aggirano tra le pagine del romanzo con un'aura misteriosa e affascinante, lasciando un dubbio irresistibile: e se i gatti sapessero davvero più di quanto immaginiamo? Un romanzo da leggere, per scoprire che forse i gatti... parlano davvero. Suspence e umorismo.