Economia utile. Percorsi nella via italiana allo sviluppo dall'Illuminismo al primo Novecento (L')

Riferimento: 9788815382344

Editore: Il Mulino
Autore: Rotondi Claudia
Collana: Percorsi
In commercio dal: 21 Ottobre 2022
Pagine: 320 p., Libro in brossura
EAN: 9788815382344
26,00 €
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Economia utile. Percorsi nella via italiana allo sviluppo dall'Illuminismo al primo Novecento (L')

Economia utile. Percorsi nella via italiana allo sviluppo dall'Illuminismo al primo Novecento (L')

 

Descrizione

L'economia può essere una scienza pura? È una questione che riguarda sia il metodo che l'oggetto della scienza economica, apparentemente risoltasi con la scelta di dotarla di fondamenti matematici rigorosi. Ma a questo punto si affacciano ulteriori interrogativi: nella ricerca della perfezione analitica l'economia dissolve la sua utilità? O, al contrario, nel suo voler essere una scienza utile smarrisce rigore e sistematicità? Sono queste alcune delle domande a cui indirettamente rispondono gli economisti italiani tra la metà del Settecento e il primo Novecento. Per la tradizione di pensiero che va da Pietro Verri fino a Carlo Cattaneo sviluppo e incivilimento costituiscono un unico oggetto di riflessione e di azione. Tra Otto e Novecento Vilfredo Pareto e Maffeo Pantaleoni - importanti promotori e protagonisti della svolta purista dell'economia - discutono sulla possibilità di analizzare lo sviluppo insieme economico e sociale nell'ambito della scienza economica. Le loro risposte sono differenti: Pareto approda alla sociologia; Pantaleoni ritiene di poter studiare anche fenomeni molto complessi senza allontanarsi dall'economia. La questione della natura «pura» o «sociale» dell'economia come scienza resta dunque controversa. In questi stessi anni una componente rilevante del pensiero economico italiano mostra una chiara propensione a riflettere sul rapporto tra teorie e politiche guardando insieme all'economia e alla società, sollecitata in questo anche dall'emergere della questione sociale. Ben prima che ne siano precisate le definizioni concettuali, appare evidente in questi percorsi che le forme di capitale immateriale - umano, sociale, culturale - imprescindibili per lo sviluppo, trovano spazio e cittadinanza nei contributi di chi continua a considerare l'economia una scienza sociale utile.